Pagina (144/422)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma caso che non vi si conducesse, o pure se ne avessero a servire alla fonte del Gigante, è poca fatica sopperire con una tinella. Ma il fatto sta che l'acqua sebbene è necessarissima alla vita umana, nondimeno dà poca allegrezza; però io sarei di fantasia che la fontana s'acconciasse in questo modo. Che nel mezzo della fonte fussero due satiretti, che con otri in sulla spalla, o altri istromenti che paressono a proposito, versassero vino. Dai lati poi due uccelli aquatici ovvero pesci che versassero acqua, i quai da due altri satirini che fussono in compagnia delli due primi con una face o con una forcella, fussono scacciati e rivolti in fuga; e così verrebbono a gittar per fianco e non mescolar col vino; ed il significato è piano; e così ci sarebbe luogo e per l'acqua e pel vino, e con grazia. Ma perchè di questo non si è fatto motto a loro EE. è bene significarlo loro, con mostra che la difficultà del sito, facendo mutar luogo, fa ancora accrescere qualche poco d'invenzione. Così s'è pensato, che i magistrati, e forse qualcuna delle arti principali facessono ognuno tante braccia di parato, cominciando da questo Canto infino agli Antellesi, che si farebber su alto certe fregiature con arme e festoni, ec., che farebbe bel vedere e accomoderebbe la difficoltà che ci è della veduta del Palazzo per fianco. E se S. E. volesse la fontana altrove (che mi vo ricordare ch'egli abbia detto non so che della Piazza di S. Giovanni) si potrà metter dove gli piacerà, e qui valersi solo del parato da farsi da' magistrati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





Gigante Canto Antellesi Palazzo Piazza S. Giovanni