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      Nel quadro del mezzo, per quanto mi appare nello schizzo, non ci vedo il luogo del Proteo, che è la principal figura di questa invenzione, perchè esso, come buon profeta o vate, fingiamo che predìca e canti la futura felicità e requie, come vi potete ricordare; onde io ne ho fatto un po' di schizzo a mia fantasia, ed avevo fatto il quadro del mezzo tanto più alto, che sopra le teste de' Mari e de' mostri marini fosse questo Proteo di pittura, al quale certi angeletti tenessero sospeso in aria un epitaffio, che sarebbe quello da lui cantato, e l'ho fatto in abito di canto, come ho saputo. Quanto al disegno, non guardate al mio, che forse è sproporzionato, ma guardate alla invenzione, e vedete che si accomodi che questo Proteo ci sia, e vi sia spazio da mettere 10 o 12 versi, altrimenti tutto questo è nulla, e ci verremo a partire dal primo proposito che si mostrò al duca. Nel disegno mandatomi è sopra la grotta un quadro, dove forse disegnavate di mettere le parole. In quanto alle parole sole, elle vi capirebbono, che è alto 3 braccia, ma altre pitture è impossibile che vi capino; e se in quella grotta voi disegnaste fare il Proteo, e le parole lassù, potrebbe forse stare; ma avvertite che parranno di due pezzi; chè se possibil fosse, vorrei che in quel medesimo quadro, dove è il Proteo, fussero le sue parole come in quello delle Grazie, che questo non è uno epitaffio fatto da noi come negli altri archi, nè è della medesima natura, e però non debbe stare nel medesimo modo, nè colla medesima regola.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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