Io non perdo punto di tempo; ed era necessarissimo che io pigliassi espediente, e me l'ha più mostrato il fatto, che ho veduto quanto mi mancava, avendo a dar ordine agli epitaffi, e alla stampa di tutto quello che si è fatto, che senza questa diligenza non eravamo in tempo; ed anche certe cosette, che non erano perfette, si assetteranno senza avere a correggere poi in sul fatto, e vedere che, o e' ci manca questo o e' ci manca quest'altro, come interviene in queste feste grandi. E lo aver distesa e messa insieme tutta questa Festa per ordine, sarà una regola, e come aver la listra in mano di tutte le cose da farsi, a cosa per cosa, tutte ordinate e distinte, che non nascerà quelle confusioni che potrebbono nascere. Io ho scritto tanto e tanto, che ve ne verrebbe compassione, e non bisognava meno. Ora bisogna ristringere le faccende, e, quanto al cominciare, crederei io che 10 o 15 giorni non importino, dico a rizzare i legnami, o dove bisognasse far qualche poco di muro; pure in questo mezzo io vi rivedrò. Ora mi par tempo di dar la cura del parato de' magistrati e dell'arti fuori: ed in questo mi parrebbe da considerare, che rimanendo il Canto alla Paglia assai spogliato e brutto, quando si levassero i tetti, il Cambio, o i mercatanti, che si sieno, che sono padroni di S. Giovanni, pigliassono in compagnia di qualcun altro, magistrato o arte, la cura d'assettarlo, che in ogni modo per la piazza ve n'avanza. Pare anche tempo al presente di ricordare al principe i festaioli, ed io so quel che mi dico, e che cervelli e' sono.
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