Queste cose hanno mille difficoltà, con pittori, con legnaiuoli, con scultori, ec., e di più spesso s'ha a combattere co' luoghi, con gli spazi, con le misure, però non vi maravigliate, se qualcosa ha bisogno di correzione, chè bene spesso ho detto una cosa, e ne è stata fatta un'altra; pure cose sustanziali non vi saranno, e se ci saranno, di qualunque sorta si acconceranno e accorderanno tutte insieme; e a voi mi raccomando.... 1565.
LXX.
D. Vincenzio Borghini ad Alessandro Allori.
Io ho mandato a messer Domenico Mellini una parte di queste invenzioni, acciocchè e' possa cominciare a distendere la materia, perchè la parte che tocca a voi per le sei tele, è della maggior importanza che ci sia, avendo per riscontro il vero, e bisogna dar molto appunto, e vedere quanto si può di non lasciar persona che sia degna che se ne faccia memoria; perchè, oltrechè sarebbe errore, ci sarebber di quelli che si riputerebbero ingiuriati. Però fate di vedere quello che io ho scritto al Mellino che vi ho aggiunto non so che uomini dotti, come messer Barlolommeo Scala, il ritratto del quale caverete da Giulio suo nipote, e d'Amerigo Vespucci, che non so s'io me l'abbia in un po' di carta d'Alberto Duro; e potria essere che ancora bisogni arrogervene qualcuno altro; e però sarà bene che v'avanzi sempre qualche testa che si potrà, bisognando, far diventare un di questi, che di nuovo ci daranno fra mano. E non è dubbio che quando l'uomo ha agio e buio a riveder le cose fatte, sempre si avvertisce qualcosa di nuovo, come interviene ora a me, che avendo un poco di quiete mi sono avveduto che nella tela dell'armi abbiamo fatto un errore notabile, e che è necessario ripararvi.
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