E certo sono li gusti che noi altri avemo, per affaticarci poi a far cose buone, per aver poi tal risposta da detti signori fabbricieri. Però pazienza. So molto bene l'obbligo che ho con V. S., del che ne sia sicuro che mai mi smenticherò, e procurerò di sodisfar in parte con il tempo a quanto devo, il qual sarà in breve: e conoscendomi buono a servirla mi comandi; e nostro Signore le doni ogni contento. Da Milano, li 15 gennaro, 1609.
C.
Lavinia Fontana Zappi al sig. Ferrante Carlo.
Dopo lo spazio di quattro mesi compiti è capitata finalmente la di V. S., ma non mi maraviglio della tardanza, perchè forse ha sfuggite le piogge e le strade fangose, per giungere, come ha fatto, tale nel di fuori, quale è dentro, bella, pulita, e senza macchia. Come si sia l'ho accolta con quella più affettuosa maniera che io ho potuto e saputo, per corrispondere a' meriti di V. S., de' quali son io forse più vera ammiratrice, che non è V. S. de' miei, poichè sono sicura io di non abbagliare, se non quanto, che non arrivo a conoscerli interamente; dove ella, o trasportata dalla sua gentilezza troppa animosamente giudica de' miei, o pare, come mi giova credere, prende un volontario errore per mettermelo quasi acuto sprone al fianco, che mi solleciti alla corrispondenza, ed in questa parte accettandolo, non solo non glie ne do mentita, chè non porta l'usanza il mentir altrui per lodi eccessive, ma glie ne rendo grazie per ora in parole, con pensiero di farlo con gli effetti, quando avrò risaputo dal signore Achille il desiderio, col quale V. S. degna favorirmi, se però mi sarà concesso dalle molte occupazioni che tengo ora per padroni, cui non mi lice far disdetta, e per la qualità dell'opera desiderata, la quale avendo a venire al cospetto di persona di sì purgato giudizio, come è V. S., penerà molto ad uscire dalle mie rozze mani.
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Milano Fontana Zappi Carlo Achille
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