Spero dunque che me e le cose mie saranno favorite da lei più che mai. In fine io ho tutta la mia speranza nel gran re d'Inghilterra per la intercessione del mio buon signore e gentile Benevides, che so che mi vuole, e può aiutare. Mando ora la poesia(184) di Venere e Adone, nella quale V. S. vedrà quanto spirito et amore so mettere nell'opere di sua Maestà, e fra poco tempo manderò ancora due altre pitture, che piaceranno non meno di questa, e sariano già fornite, se non fosse stato l'impedimento dell'opera che io ho fatto a S. M. Cesarea della Trinità; e così ancora arei fornito, come è mio debito, una divozione della Maestà della Reina, la quale tosto se le invierà. Ben supplico V. S. a farmi grazia di scrivere se sua Maestà avrà avuta cara, e se le sarà piaciuta questa pittura. Altro non mi occorre dirle, se non raccomandarmi la sua buona grazia, e baciarle la mano. Di Venezia, a 10 di settembre, 1552.
CXXII.
Simone Vovet al sig. Cavalier del Pozzo.
La speranza di ritornar costì, e la poca pratica di scrivere, son motivi del mancamento all'obbligo che devo a V. S. cui ringrazio quanto posso della molta affezione che mi porta col darmi diligente avviso e consiglio per ogni mio bene. Ricevei ieri la lettera di V. S. de' 13 di questo mese, la quale m'ha portato infinito gusto, ma il non avere ancora finito il ritratto della mia signora principessa, e di più, qualche operetla, la quale per onor mio bisogna finire, causano che non mi posso partire così presto come desidererei, per venire a servire i miei amici e principalmente V. S., il quale per sua grazia mi ha sempre procurato vantaggi, come conosco per mezzo della sua, da ciò che mi dice aver trattato di me col sig. principe Cardinal di Savoia, cui avrei piacere di poter servire, conoscendo il giovamento che un tal servizio mi potrebbe apportar appresso il Re mio padrone.
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