Quanto a fare disegnare quelle figure di bronzo, il sig. Agnolo Galli ne doveva pigliar pensiero d'inviarle a V. S. illustrissima. Per altro me gli ricordo servitore affettuosissimo, con farle riverenza, e pregare il sig. Iddio per ogni suo contento. Di Firenze, questo dì 11 novembre, 1626.
CXXVI.
Matteo Nigetti al sig. Cavalier del Pozzo.
Per il presente procaccia mando in una cassettina indirizzata a V. S. illustrissima, una piastra di cristallo di monte, pulito e assai netto. Non l'ho fatto tagliare a larghezza nè lunghezza, perchè ella possa, se volesse, farlo maggiore di quelli che le farò segare e lustrare. Quando avrò saputo se la grossezza di questo sta bene, la farò servire con ogni prestezza, e, quanto al prezzo, non ci sarà difficultà, perchè di quello ch'io spenderò, V. S. illustrissima mi rimborserà. Infrattanto l'intagliatore potrà cominciare a operare; e mi rallegro che monsù Iovanni sia andato tanto innanzi coll'intaglio, che sia atto a copiare così buone cose, e dar sodisfazione a lei, che tanto intende. La supplico pertanto a continuarmi l'onore dei suoi comandamenti, mentre qui per fine le bacio riverentemente le mani. Di Firenze, li 27 gennaio, 1628.
CXXVII.
Matteo Nigetti al sig. Cavalier del Pozzo.
Conoscendo quanta sia la benignità di V. S. illustriss. ho preso l'ardire di raccomandare alla sua protezione il latore di questa, il quale è uno che più tempo fa venne di Germania, e sta in galleria di S. A., e lavora di pietre di commesso molto squisitamente. Al presente viene a Roma per sua devozione, e porta alcuni lavori, de' quali, se fusse possibile, vorrebbe farne esito; e perchè V. S. illustriss.
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