è tanto amatore di cose belle, non ho voluto mancare che ne sia partecipe di vederli, se per sorte vi fusse qualcosa che facesse per lei, supplicandola appresso a voler essere favorevole a questo giovane, che potrà mostrarli a cotesti signori per tentare se vi fusse cosa di lor gusto, perchè il giovane vorrebbe far danari, e uscire di questi lavori. A lui farà cosa grata, et io resterò a V. S. illustriss. con particolare obbigazione, e desidero d'esser onorato dei suoi comandi; e, senza più, le bacio per fine riverentemente le mani. Di Firenze, li 11 novembre, 1628.
CXXVIII..
Matteo Nigetti al sig. Cavalier del Pozzo.
Sarò sempre pronto a servire V. S. illustrissima, purchè io sia buono et ella si degni onorarmi de' suoi comandamenti, restandole con particolar obbigazione per aver ricevuto la mia con tanto affetto, ed al latore esibite così benigne offerte. Quanto al particolare, che desidera intendere, posso dire a V. S. illustrissima, che S. A. non ha condotto qua alcuno di Germania di bell'ingegno, non essendoli per le mani se non cosa ordinaria; e se ne capitasse, attenderò ch'ella resti servita, se forse non avra a quest'ora sentito d'un Fiamingo, il quale ha fatto una carrozza, che va, per forza d'un uomo, senza cavalli, assai veloce, e porta cinque persone, ma non è cosa straordinaria, che però S. A. non l'ha accettata. Ha portato di Germania pitture, orologi e studioli, e altre cose simili belle a maraviglia. Che è quanto posso soggiugnere a V. S. illustriss., alla quale riverentemente bacio le mani, e per fine auguro ogni compita prosperità. Di Firenze, li 4 dicembre, 1628.
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