Quanto felici io le desideri et àuguri le feste del santissimo Natale, con molte appresso, non posso io in questa carta esprimerlo, ma può bene ponderarlo il retto giudizio di V. S., cui tanto osservo, et a cui con vivo affetto bacio riverentemente le mani. Napoli, 21 dicembre, 1630.
CLX.
Artemisia Gentileschi al Commendatore Cassiano del Pozzo.
Viene costà il sig. Francesco mio fratello per accompagnare un quadro mio, e di quello farne offerta in mio nome all'eminentissimo sig. cardinale(190) D. Antonio, quando lo trovi di suo gusto. Ora perchè in coteste parti non tengo altro protettore che V. S., in la quale ho confidalo sempre ogni mio interesse, a lei ricorro, acciò si adoperi in questo mio affare con ogni sforzo, supplicandola caldissimamente che introduca detto mio fratello alla presenza di sua eminenza, e che procuri insieme che dall'istessa sia prestamente dispacciato, essendo che di esso tengo non ordinario bisogno per aver egli il maneggio di tutti li miei affari; però è forza che le faccia istanza della sua spedizione, non permettendogli la necessità mia che sia la dimora sua in Roma più di quattro giorni. Favorisca adunque V. S. d'interporre l'opera sua in questo mio negozio, e lo protegga com'ha fatto sempre nell'altre mie occorrenze, acciò io, et il detto mio fratello, per mezzo suo consegniamo il fine desiderato, che di tutto ambedue ne resteremo per sempre obbligatissimi alla cortesia sua, alla quale tengo io debiti infiniti; e qui, facendole debita riverenza, le bacio affettuosamente le mani.
| |
Natale Gentileschi Commendatore Cassiano Pozzo Antonio Roma
|