Ella sente, con quella sincerità ch'è mia propria, e che conviene con V. S. ill., l'animo mio. Non mi stenderò in altro, perchè so la sua prudenza e bontà. Ella disporrà quello ch'è giusto, dal quale io mai m'allontanerò un tantino; e colla dovuta riverenza le bacio le mani. Di Tor di Nona, 9 settembre, 1637.
CXLVII.
Pietro Testa al cav. Cassiano del Pozzo.
Il sig. Paolino Santini, che già ha trattato con V. S. ill. per il mio aggiustamento, e m'ha fatto vedere il conto di quanto devo a V. S. ill., al che, come conviene, non replico. Mi dice per sconto V. S. ill. contentarsi di cinque scudi il mese, il che spero mi sarà comodissimo, e per mera gentilezza il detto sig. Santini si è offerto a questa sicurtà, del che desidera vedere gli effetti, e ne prego V. S. ill., alla quale con ogni riverenza bacio le mani. Di Tor di Nona questo dì 16 settembre, 1637.
CXLVIII.
Fra Gio. Saliano al cav. Cassiano del Pozzo.
Mando a V. S. ill. il già, molto tempo è, promesso ritratto di Madama d'Aubignano. Non ho potuto più presto finirlo nè mandarlo, perchè adesso non son più padrone di quella libertà che a Roma mi concedevano li superiori miei, con la quale io poteva dispensare il tempo mio a fare qualche cosa per servizio degli amici: ora io mi trovo quasi schiavo, ed impotente ad eseguir qualsivoglia onesto mio pensiero e disegno, e credo che quel poco ch'io ho potuto fare, da che io sto in queste parti, sarà tutto quel che da qui innanzi io potrò fare, avendo qui da fare con gente poco capace d'ogni virtuosa operazione, e che non stimano altra virtù che di vacar alle cose utili e profitti della casa, sicchè da da qui innanzi io son risoluto di mutar natura, e di far quello che non converrebbe da vero ad un virtuoso.
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