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      Questo non vien già dal mio consiglio. V. S. farà quel che le piacerà, ma io so bene che non avrei mai gusto di rifare quello che già ho fatto una volta. Gl'impieghi che mi danno non sono tanto degni, ch'io non li potessi lasciare per attendere a fare nuovi disegni di panni arazzi, se però avessero il pensiero a cose nobili; ma, a dire il vero, non ci è cosa qui che meriti starci troppo. Temo di molestarla con queste mie ciance. La supplico caramente di continuarmi nelle sue grazie, e di credere che, mentre viverò, la maggiore che averò mai, sarà di compiacere a V. S. illustriss., a cui bacio riverentemente le mani. Parigi, 17 di gennaro, 1642.
      Avrei molto caro di sapere qualche mezzo sicuro per farle tenere il quadretto suo quando sarà compito, accompagnato di alcuni pochi disegni, insieme con la Madonnina del sig. Roccatagliata, perciocchè non li vorrei mettere in risico; però V. S. me ne darà avviso.
     
     
      CLXIV.
      Niccolò Pussino al Comm. Cassiano del Pozzo.
     
      Per l'ordinario passato scrissi a V. S. illustriss. che avevo trattato del negozio del padre Ferrari secretamente con monsieur de Chantelou, e che il suddetto qualche giorno dipoi mi disse aver trovato il sig. de Noyers in buona disposizione, ma ch'era di bisogno far vedere al suddetto signore quello che V. S. illustriss. mandava, per essere informato del tutto. Gli messi dunque in mano il principio di detto libro, il frontespizio, e li quattro pezzi di miniatura con la lor dichiarazione. Alli 20 di questo rividi il suddetto sig. de Chantelou, il qual mi disse che si farebbe quanto ella et il buon padre desideravano, e che il sig. da Noyers ordinerebbe quanto prima per la rimessa de' danari costì: aggiunse il suddetto, che partendosi il re di Parigi con il cardinale e tutta la corte alli 25 del corrente per Leone, che piglierebbe la cura totale di detto negozio sopra di sè, e che non era di bisogno che io ne pigliassi altra briga, eccetto di far sapere a V. S. in che stato era il fatto, et avvertire che la dedicazione dell'opera si deve fare al re.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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