Farò però avvisato V. S. del tutto quando sarà tempo.
Li disegni non li manderò così tosto, perciocchè le vorrei mandare con essi l'ordinanza della galleria grande, che faccio disegnare da un giovane architetto, che tra poco tempo l'averà disegnata, e monsù Melan ancora avrà finiti d'intagliare li disegni che egli tiene. Tosto che potrò ragunare queste poche cose, insieme le manderò a V. S., a cui divotamente m'inchino, ec. Di Parigi, 13 giugno, 1642.
CLXXIII.
Niccolò Pussino al Comm. Cassiano del Pozzo.
Ho ricevuto in questa settimana tre lettere da parte di V. S. illustriss., l'una per mezzo del sig. Gabriel(209) Naudet, l'altra da monsù Petit mercante, e l'altra dal P. Nicerone(210). Le due ultime sono del 21 e 31 di maggio. Per la prima rendo infinite grazie a V. S. del favore ch'ella si compiace d'usare verso l'amico mio Francesco Bonommes. E circa poi a quello che V. S. mi scrive di monsù Carlo, e dell'inviamento della cassetta dei quadri, ho scritto più d'una volta quello ch'è accaduto, come fino a quest'ora non ho aspettato altro da V. S. che il nome e cognome del corriero, al quale ella desidererebbe che la detta cassetta fosse consegnata. Ho pure scritto che se l'ordine di V. S. tardasse troppo a venire, avevo risoluto di non perder più tempo, anzi di pregar monsù Stella di trattar con uno de' corrieri di Leone, e rimaner d'accordo con quello di portar a Roma, e consegnare in mano di V. S. la detta cassa sana e salva. E giacchè ella non mi accenna di non aver fino ad ora trattato con alcuno, tosto che mi sarà giunta la nuova che il detto Stella averà ricevuta la cassa, gli scriverò, e pregherò di spedire il negozio come fosse suo proprio; e credo che lo farà puntualmente; però V. S. non si metta più in pensiero di questo e lasci fare.
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