Di Parigi, 27 giugno, 1642.
CLXXIV.
Niccolò Pussino al Comm. Cassiano del Pozzo.
Vostra S. illustr. e rev. saperà per molte delle mie passate tutto il successo delle cose concernenti l'invio de' quadretti, di sorta che non è di bisogno dirne altro, senonchè V. S. ne può aspettar la comparsa tra pochissimo tempo. Ieri ebbi nuova che la suddetta cassetta è per viaggio dalli 18 di questo, e le sarà portata fedelmente e franca di porto, ma come l'ho umilissimamente pregata di accettar il poco che v'è incluso dentro in dono, e come di mano del più umile e divoto servitore che ell'abbia, la prego ancora di farmi favore di scrivermi se l'avrà ricevuta in quella maniera ch'io spero ben condizionata.
Per conto del disegno dello Scipione, ne ho scritto a V. S. di questo; e degli altri che m'ero proposto d'inviarle, potria essere ch'io stesso ne fossi il portatore. Di tutte queste cose ne scriverò alla prima comodità più alla lunga. Prego affettuosamente V. S. dispensarmene per il presente, perchè non ho tempo di farla più lunga. Partiamo adesso per Fontanablò, dove arriva la corte, ec. Di Parigi, 25 luglio, 1642.
CLXXV.
Niccolò Pussino al Comm. Cassiano del Pozzo.
Avrei molto caro di sapere qualche mezzo sicuro per fare tenere il quadretto suo, quando sarà compito, accompagnato di qualche pochi disegni, insieme con la Madonnina del sig. Roccatagliata, perciocchè non li vorrei mettere in risico; però V. S. me ne darà avviso.
Non ho potuto dar risposta all'ultima di V. S. illustriss. del 27 giugno, fintanto che io non sia tornato da Fontanablò, dove era gito, come per la mia ultima le scrissi, il sig. de Noyers, avendomi ordinato di portarmivi per vedere se si potevano ristaurare le pitture del Primaticcio, consumate dall'ingiurie del tempo, o almeno di trovar qualche mezzo di conservar quelle ch'erano rimaste più intiere.
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