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      Il primo inventore degli ombreggiamenti nelle commettiture de' marmi per dar loro il rilievo e la concavità fu(221) Matteo di Giovanni, pittore eccellentissimo sanese, e 'l primo ad introdur la buona maniera dei componimenti delle istorie e del dipingere, il quale fiorì nel 1472. Questi, osservata fra le più antiche figure del pavimento della nostra cattedrale, una figura di Davide giovanetto, in atto di scaricar la frombola, ed uccider il Gigante Golia, vi conobbe una vena del marmo di color d'acquerella, che formava l'incavamento d'una piega della vesta fra le gambe, la quale faceva apparir come di rilievo il ginocchio e la gamba sinistra. Così anche nella figura di Salomone, le pieghe della vesta che avanzavano il manto, vide fatte di marmo quasi bigio. Quindi prese occasione di pensare ad aggiugnere a' commessi delle figure e delle istorie, e particolarmente in quella degli Innocenti, ch'egli fece nel pavimento del duomo, rappresentandovi la concavità del luogo con l'oscurezza del marmo bigio. Questi insegnò al Beccafumi il modo di fare istaccar le sue figure intagliate ne' bianchi marmi, e dar loro maggior forza con l'ombre e con le mezzatinte, commettendo nei propri luoghi altre pietre oscure oscure e bige fatte dalla natura. Non si trovò giammai alcuno artefice antico che tingesse le pietre, ma solamente il legname, come chiaramente si vede nelle tarsie delle risedenze nella chiesa de' monaci di Monteoliveto fuor della porta Tufi, ed in duomo nella cappella di S. Giovanni di mano del Barili.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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