A quest'ora averete ricevuta una mia, nella quale averete inteso il mio motivo circa l'andare in Napoli questa quadragesima.
Gli schizzi della battaglia non ve gli mando perchè è troppo necessario che stiano presso di me, per non dare in altra occasione nel medesimo. Ma se è vero che andate avanzandovi col vostro libro de' disegni, ve ne manderò una rimessa.
La sig. Lucrezia è gravida, e se la passa con la solita nausea che suole intervenire a simili indisposizioni, e unitamente con Orsola vi baciano le mani.
L'Arcidiacono se n'andò all'altra vita. Il cielo li dia colà cervello, giacchè in questa dimostrò sempre d'averne poco.
Saluto tutti gli amici, ed abbraccio il sig. Fabbretti, mentre di cuore mi vi rassegno tutto amore. Di Roma, questo dì 16 ottobre, 1652.
È qui comparsa una lettera del sig. Ceffini(227) oltremodo ingegnosa, e perchè contiene le mie lodi, ringraziatelo a mio nome.
CXCI.
Salvador Rosa a Gio. Batista Ricciardi,
Poter del mondo, non mi par mica vero che la lettera ricevuta in quest'ordinario sia vostra, essendo stato sei ordinari, un dietro l'altro, non solamente privo di sì fatta grazia, ma nè anche di quelle che mi soleva fare in vostro difetto il signor Cosimo nostro. Le maledizioni che ho mandate alla signora Commedia(228), sono state stravagantissime, giacchè per sua cagione m'è convenuto far sì lungo digiuno; e ne ho veduto riuscire almeno questa vendetta d'esser stata di qualche tedio mediante la sua lunghezza, il cui difetto mi pervenne all'orecchio prima del vostro avviso, per le relazioni avutene dal sig.
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