.. Egli andò sì come gli fu ordinato, e per quanto s'intese poi, il signor Caimo, per averlo udito, non si mutò di quello ch'egli avea prima detto; onde fu stabilito che le cose s'avessero a decidere in presenza di tutto il capitolo, e furono dati per compagni al signor Caimo altri cavalieri molto intendenti, e messer Barnaba matematico, e proposti due pittori, l'uno da Crema, l'altro di Valsolda. Solamente non tacerò del cav. Lione Aretino, la cui virtù si è manifestato in tante e sì grandi, opere, che non ha bisogno ch'io altre ne dica. Ma perchè pochi mesi avanti, ricercato dal capitolo della sua opinione sopra diverse cose pertinenti al duomo, disse alcuni suoi bei pareri, i quali tanto piacquero a quei signori, che fecero ordinazione in iscritto che non si potesse fare alcuna cosa intorno allo Scurolo e coro, de' quali si parlerà più di sotto, senza il suo intervenimento e saldo parere; onde avendo poi l'architetto di ch'io ragiono, fatto fare le dette opere senza saputa del detto cavaliere e contra l'ordine del capitolo, egli non v'intervenne. Ora giunto il giorno determinato, e tutti insieme ragunati i signori del capitolo, fui dimandato dentro, e non facendo io per creanza motto alcuno, fui dal signor conte Sforza Morone invitato a dire.
Qui seguono tutte le allegazioni fatte dal Bassi al capitolo.(240)
A V. S. con tutti gli affetti bascio le mani, e la supplico, che avendo io sì lungamente risposto alla cortesissima lettera sua, mi faccia grazia che io intenda, se resta appagato il suo desiderio, e se mi ha renduto il mio solito luogo nella buona opinione sua: perchè mi dorrebbe pur assai d'averle data la fatica di leggere tanti fogli senza aver soddisfatto all'intento e voler suo, ch'io avrò sempre per dolcissima legge.
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