Conciossiachè per dare maggior grandezza e maggior maestà a quelle cose che agli occhi nostri si rappresentano, devono rappresentarsi in modo che dagli estremi al punto dell'orizzonte siano le linee eguali.
Non può anche esser dubbio appresso di me che la seconda opinione, la quale vuole che si facciano due orizzonti, non sia da essere lasciata, sì per le ragioni dottissimamente dette da voi, sì anche perchè, come ho detto, il proprio di tali opere è il porre l'orizzonte nel mezzo; e così si vede essere osservato da tutti i più eccellenti uomini, dall'autorità de' quali non mi partirei mai nelle mie opere, se una viva ragione non mi mostrasse che il partirsene fosse meglio.
Per le cose fin qui dette potete già comprendere che la terza opinione, la qual pone un solo orizzonte, mi sodisferebbe più delle due passate, se in essa non vi fosse il piano digradato, sopra il quale si pongono le figure. Perciò che ripugna alla ragione ed alla natura delle cose, che stando in terra, in un'altezza di 18 braccia, si possa vedere tal piano; onde ne anche nelle pitture in tanta ed in minor altezza si vede essere stato fatto, tutto che in esse si possa concedere alquanto più diligenza che nelle opere di marmo, massimamente dove vi vanno figure di tanto rilievo. Per la qual cosa l'ultima vostra opinione mi piace infinitamente, conciossia che in lei si servino i precetti della prospettiva, e non vi partiate da quello che la natura c'insegna, la quale dev'essere da noi seguíta se desideriamo di far le opere nostre che stiano bene e siano lodevoli.
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