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      Quanto al battisterio io non veggio come l'opinione di quell'architetto che lo vuol far quadro con così larghi spazi tra le colonne, possa stare a modo alcuno. Perciò che ancorchè gli architravi si facessero altro che di pietra forte e salda, e non avessero peso sopra, verrebbero non di meno per la molta lunghezza loro a spezzarsi. Però mi piace sommamente l'opinione di farlo di otto facce; e quando si facesse ritondo ancora mi piacerebbe, e che le colonne fossero senza piedistallo e fossero d'ordine Ionico, e acciò che gli spazi non venissero troppo larghi, avendo risguardo alla debolezza della pietra; e loderei che alle basi non si facesse l'orlo, ma l'ultimo de' gradi servisse in luogo di quello, come fecero gli antichi nel tempio rotondo a Tivoli, ed in quello che è in Roma, e si domanda s. Stefano Rotondo.
      Quanto alle invenzioni del coro e sotto coro mi piace infinitamente l'opinion vostra; sì perchè si confà con l'altra parte del tempio, che è fornita, sì perchè facendosi la parte di mezzo il doppio maggiore delle logge che vi sono intorno ed anche più alta, si serva quel che vuole la ragione, e s'imitano i detti antichi tempi, i quali noi veggiamo per esperienza che soddisfanno a chi li risguarda, come quelli che hanno in sè bellissime proporzioni, e sono fortissimi, e per durare ancora le centinaia d'anni. Oltre a ciò, mi piace che il tutto sia a livello, e vi consiglio a non partirvi da tale opinione; perciò che, altrimenti facendo, ne nascerebbe grandissima incomodità nel sedere o bruttissima vista, come benissimo da voi è stato considerato.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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