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      E perciò Iddio allontani dalla V. S. illustrissima il pessimo talento dell'invidia e della fraude; nè lasci accostare a quella il ferro, nè il veleno del tradimento(254); e sia la vita sua la salute della nostra. Di Venezia, 1536.
     
     
      XXXV.
      Pietro Aretino al duca di Ferrara.
     
      È pur troppo dolce il piacere che danno i presenti non isperati, e ciò provo io mercè della moderata liberalità vostra, la quale ricompenserò con memorie forse eterne. Ora, per dire della medaglia, io non ve la mandai perchè un così fatto signore avesse a degnarci gli occhi, ma perchè si maravigliasse dell'artificio mirabile di Lione suo servo; il quale debbo aiutare per l'innocenza, e perchè egli è della patria mia. Il volgo gli grida dietro a torto; e cotal calunnia è privilegio della virtù, che sempre fu calpestata dall'ignoranza. Dunque uno spirito che pareggia gli antichi deve essere cacciato di dove egli è più che necessario, e dal luogo che si onora per ciò? Egli fuggì, ma chi non saria fuggito sendone confortato? Benchè è savio avvedimento il torsi dinanzi all'impeto del furore, perchè l'invidia degli altrui nemici vince il più delle volte la parità di quella giustizia che, alterata dagl'indizi del calunniatore, ne' primi moti spaventa con la severità della sua rigidezza talmente il calunniato, che smarrita la scusa nella querela, va perdendo ogni ragione, onde par reo chi non pecca. Oltre ciò, il perdono dee andare innanzi, quando la virtù dell'accusato è maggiore del vizio; e basta punirlo con le ammonizioni.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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