Le offero anche ogni opera sua, e l'assicuro che č molto osservata da lui. Questo sia fin qui per soddisfare al Clementi.
Per soddisfare poi a me stesso sono sforzato a dirle di pių, che se egli ha molto obbligo a V. S., ella, per quanto pare a me, ne ha d'avere molto poco a chi l'ha informata di lui e delle opere sue; perchč, incominciando da questo, egli č da Reggio e non da Modena, nč da alcuno č mai stato nč tenuto, nč nominato, ch'io sappia, se non Reggiano, e fu nipote di quel Bartolommeo Clementi, scultore ed architetto da Reggio, che č nominato dal Cesariano nel suo Comento sopra Vitruvio.
Quanto alla statua del vescovo Rangone, non solo ella č pių grande del naturale, ma č tanto di pių, che giugne a quindici palmi di altezza.
Lascio poi che costui gli ha data notizia della sepoltura del santo, o beato Bernardo da Parma, che fu la prima opera che facesse mai, e non gli ha fatto motto di tante e tante altre statue ed opere eccellenti fatte da lui.
Nella chiesa de' Carmelitani in Mantova, alla sepoltura del vescovo Andreasi, fatta da lui, vi sono due donne assai maggiori del naturale, oltre il ritratto di quel vescovo, e gli altri ornamenti di marmo e getti di bronzo.
In Reggio sopra la porta della cattedrale vi sono Adamo ed Eva di quindici palmi per ciascheduna, e dentro alla medesima chiesa ve ne sono altre due di dieci palmi.
Oltre a queste tutte, lodatissime dagl'intendenti dell'arte, ne ho contate io fino al numero di diciotto, della medesima mano, graziosissime, e tutte di marmo, ma non passano di grandezza cinque palmi, e sono in varie sepolture ed in varie fabbriche di questa cittā e fuori.
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