Il ponte di Nostra Donna è caricato di case fabbricate di mattoni e simili fra loro. Ve ne sono trentaquattro, diciassette per ciascun lato. Ma dalla maniera con cui sono ordinate si può arguire che siano di costruzione posteriore a quella del ponte, e che Giocondo non v'abbia alcuna parte. Esse sono state riparate in diversi tempi, e notabilmente nel 1660.
In questo anno furono applicati sulle loro facciate in seguito alcuni termini in bassorilievo, che si danno la mano per portare i ritratti de' nostri re, il che fu fatto per onorare l'entrata che faceva nella capitale Maria Teresa d'Austria, sposa di Lodovico XIV. Brice, autore di una descrizione della città di Parigi, rapporta un'iscrizione in francese ch'egli pretende essere stata posta sopra uno degli archi del ponte, allorchè fu del tutto terminato, ma lo stile che non è quello del tempo in cui suppone che fosse stata posta, decide abbastanza la di lui soperchieria; inoltre non contiene niente di particolare, se non che l'opera fu terminata nel l507, e che in quel giorno vi furono gran feste nella città. Le Maire, istorico più fedele, ne riferisce un'altra latina nel suo Parigi Antico e Nuovo, che comincia così:
Jucundus facilem praebet tibi Sequana pontem, Invito Aediles flumine restituunt, ec.
Io la copierò intiera se credete che vi sia necessaria. Essa fu fatta nell'occasione delle riparazioni che bisognò fare al ponte di Nostra Donna l'anno 1660.
Mi scordava di dirvi, che se citate il Vasari, e che impieghiate una parte del suo discorso, voi dovete correggere un fallo che gli è scappato, e che non è stato marcato da monsig.
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