Molti istrumenti usavano gli antichi, de i quali s'ha notizia, parte per gli scrittori, e parte per le sculture e medaglie dove si veggono. E però si farà un bellissimo libro, dove saranno primieramente disegnati tutti gli strumenti antichi di che si possa aver chiarezza, incominciando da quelli della religione, e di poi quelli della milizia; quindi gli strumenti dell'agricoltura e quelli della casa; e di mano in mano tutti gli altri; con una dichiarazione appresso di ciascuno strumento, che cosa egli fosse, come si chiamasse, a che uso servisse, quali scrittori ne faccian menzione, e dove si veda oggidì nelle cose antiche. Con li sopraddetti si congiugnerà un altro libro di tutte l'iscrizioni che siano in Roma o intorno a Roma, così di leggi, come d'ornamenti e di sepolcri, e d'altre memorie, ritraendole appunto come stanno nell'antico, non solo le pubbliche, ma ancor le private; distinguendole per ordine di tempi e di materie, e aggiungendovi appresso le figure che vi si trovassero, con la dichiarazione ancora di alcuni dubbi che vi nascessero, o per conto d'istoria, o per conto d'esser posto in quella iscrizione lettera per parte. Tra le cose antiche, ch'hanno ricevuta ingiuria dal tempo, la pittura più di tutte l'altre par che sia stata oltraggiata; la quale, come più debile, manco ha potuto resistere all'ira del tempo e degli uomini. Nondimeno se ne son pure mantenute ancora alcune poche reliquie, parte in figure e parte in grottesche; le quali, acciocchè in tutto non si perdano, per conservar quanto si può la memoria di quella antichità, si ritrarranno in una operetta con l'avvertenza de' luoghi dove elle sono, e della maniera della pittura.
| |
Roma Roma
|