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      Quando pur voleste sapere l'inclinazione mia, l'Adone e la Venere mi pare un componimento di due pił bei corpi che possiate fare, ancorachč sia cosa fatta. E risolvendovi a questo, averebbe del buono che imitaste, pił che fosse possibile, la descrizione di Teocrito. Ma perchč tutta insieme farebbe il gruppo troppo intrigato (il che diceva dianzi che non mi piaceva) farei solamente l'Adone abbracciato, e mirato da Venere con quell'affetto che si veggon morire le cose pił care, posto sopra una veste di porpora, con una ferita nella coscia, con certe righe di sangue per la persona, con gli arnesi da cacciatore per terra, e, se non pigliasse troppo luogo, con qualche bel cane. E lascerei le Ninfe e le Parche e le Grazie, che egli fa che lo pigliano, e quegli Amori che gli ministrano intorno, lavandolo, e facendoli ombra con l'ali, accomodando solamente quegli altri amori di lontano, che tirano il porco fuori della selva, de' quali uno il batte con l'arco, e l'altro lo punge con uno strale, e il terzo lo strascina con una corda per conciarlo a Venere. E accennerei, se si potesse, che del sangue nascono le rose, e delle lagrime i papaveri. Questa o simile invenzione mi va per la fantasia, perchč, oltre alla vaghezza, ci vorrei dell'affetto, senza il quale le figure non hanno spirito. Se non voleste far pił d'una figura, la Leda, e specialmente quella di Michel Angiolo mi diletta oltramodo. E quella Venere, che fece quell'altro galantuomo(10), che usciva del mare, m'immagino che farebbe bel vedere.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' pił celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





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