Stimeresti tu lo stesso il diamante famoso del granduca, e tanti diamanti d'un grano l'uno che facessero l'istesso peso? no; è vero? O bene; del Domenichino, toltone l'opere che sono nelle chiese, io non ho visto ancora il compagno della Susanna, nè lo vedrò. Questo, in ordine di averlo preso, ed averlo preso per scudi due mila. Veggiamo ora s'egli è buon quadro solamente o s'egli è singolare. Lasciamo da banda tutto quello che sin qui ho detto dell'opinione de' nostri intendenti. Esaminiamolo. Egli è d'una misura che se ne trovano pochi di qualsivoglia buon pittore, e quasi nessuno in vendita, ch'è qualche cosa già: benissimo istoriato, perchè, se lo considererai, non si possono pensare altitudini più proprie, nè che parlino più; benissimo disegnato; e chi si vorrà pigliar gusto di fare, in quel sito che gira, quell'atto, vedrà come quella figura è disegnata: benissimo colorito, ancorchè la Susanna si sia fatta un po' nera; di una finitezza grandissima; d'interissima conservazione, e finalmente accompagnato ed arricchito d'architetture e da un paese maraviglioso. Domando qual cosa gli manch'egli che gli toglie il pregio d'un bellissimo quadro, e lo trattiene nella sfera de' belli semplicemente? Io non lo so, di maniera che, in quanto a me, continuo a crederlo un quadro bellissimo, ed il tempo lo farà vedere. Addio.
XVII.
Paolo Falconieri al sig. Conte Lorenzo Magalotti.
Oh povero Ercolino? Tu non puoi credere quanto me ne duole, e per amor di Rinieri, e per amor tuo, e per amor mio.
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Domenichino Susanna Susanna Falconieri Lorenzo Magalotti Ercolino Rinieri
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