Mi sarebbe carissimo sapere sè è vero della cupola di S. Lorenzo, e se il signor principe Leopoldo le ha mai detto niente di me; con che le faccio umilissima riverenza, e la prego della risposta. Bergamo, li 4 maggio, 1666.
XXII.
Ciro Ferri al sig. Lorenzo Magalotti.
Sapendo quante e quali siano le virtuose operazioni, ed occupazioni di VS. illustrissima, perciò sono ito ritenuto nell'infastidirla con li miei sconcertati strambotti. Tuttavia, sforzato dalla volontà che ho di ricordarmele servitore divotissimo, vengo con la presente ad annoiarla, e con questa occasione a darle parte, come ho di già compite dodici istorie, e non me ne manca altro che una, della quale spero di sbrigarmi avanti la metà di dicembre, e poi subito metterò mano alli due quadri a olio; e lavoro notte e giorno per isbrigarmi presto, mentre in questo paese non vi posso star più, tanto mi è venuto a noia. Sono a supplicare VS. illustrissima della promessa di sapermi dire come si porta Livio nella cupola della Pace, mentre mi persuado che a quest'ora l'averà veduta più di una volta; e mi sarebbe carissimo sapere a che termine hanno questi signori li quadri della Nunziata. Le do parte, come ho di già quasi che finita la mezza figura del signor Marcantonio Altoviti, mentre non vi manca altro che il panno di azzurro; e quando passò da Bergamo monsignor Altoviti che tornava da Venezia, il quale è mio molto padrone, la vide, e gli piacque grandemente, a segno tale che mi ha scritto da Roma che ne vorrebbe una copia, ma io non ho genio a replicare la medesima cosa; se vorrà una mezza figura gliela farò, ma non la medesima.
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