Il segreto viene dal francese, ed io l'ho fatto tradurre per intenderlo, ed è una lunghissima istruzione per operarlo con diversi curiosissimi modi, come vernici tenere e bianche, che sono que' modi che si stimava che fossero morti con Stefano della Bella(34), e che esso assolutamente appresi aveva nel medesimo luogo, ma assai stimati perchè non noti; ed il tutto in questo segreto è insegnato fedelmente. E come sarete qua, ve ne potrete, signor Gabbiani mio, servirvene come voi vorrete, ed esperimentarlo e metterlo in opera come desiderate, essendo padrone di me e delle cose mie più che qualsivoglia altro; ed averò caro che per passatempo ci mettiamo a fare qual cosa di curioso, o qualche carta di santini per distribuire a' ragazzi.
Ho messo in opera il mio bassorilievo, e presto sarò a lavorare al Carmine per dargli l'ultima mano. Il Ferri(35) è stato sostituito nel luogo del già Raffaello del Bianco, come aiuto del Tacca(36), dal quale apprenderà tutto quello che gli manca per riescire un grand'uomo. Qua si sono cominciati a sentire i caldi; del resto non c'è novità alcuna; e di tutto cuore, insieme con tutti gli amici, me gli raccomando. Di Firenze, il dì 8 luglio, 1679.
XXVIII.
Benedetto Luti al sig. Anton Domenico Gabbiani.
SIGNOR MAESTRO,
Io le do nuova che io sto con ottima salute, come credo che sia di VS: però ella mi perdoni se io non le avessi mai scritto un verso, ma ho conosciuto il mancamento che io ho fatto di scrivere innanzi a quell'altro che a lei; ma ella mi scusi.
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