Condoni l'incomodo che le reco. Oltre l'impegno, come ho detto, bramo ancora io il di lei ritratto, per porlo nella mia raccolta; e per questo farò fare copia da quello che me ne farà fare VS. ill.; e quando avesser luogo le mie preghiere, la supplicherei per l'amico, che me ne fa instanza, darne l'ordine tosto; e di tutto quello che occorra per la spesa da farsi al giovane che lo copii, tiene l'ordine Giuseppe Luti mio fratello di pagare, quanto occorra, ad ogni cenno di VS. ill.; e con dichiararmi immutabilmente, resto. Roma, 24 dicembre, 1717.
XXXIX.
Tommaso Redi al sig. Anton Dom. Gabbiani.
Signor Maestro,
Gli fo sapere come giovedì andai dal signor Gio. Giacomo de' Rossi, e gli mostrai gli suoi disegni, che gli piacquero assai, e solo mi disse che non può far questo negozio se VS. non fa i compagni, cioè gli altri due: che poi facendoli, in tutto quello che VS. farà, sarà servita con ogni puntualità; sapendo molto bene che VS. è un grand'uomo che gli farà assai belli; e se ella potesse farci qualche poco di adornamento che entri nell'opera, l'averebbe molto caro. Del resto la reverisce caramente, e dice che se gli vuol fare, gli faccia della grandezza che sono questi; e quanto più presto gli farà, più presto averà le stampe. Perchè gli voleva far fare dai signori Nasini(45) che fanno stordire il mondo, che qua si sente di belle cose; ma non è lecito che a lei discorra di questi interessi. Mi mandò a dire VS. che io gli dia notizia dei pittori che sono qua. Io non gli posso dir altro, che ci starebbe bene anco V. S., perchè mi pare che della roba che fa V. S. qua in oggi non ne poppi veruno, altri che Carlo Maratta, che veramente è pittore.
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