È vero che sono un poco troppo inoltrati col tempo, particolarmente mio nipote; non ostante con l'assistenza di VS. spero che non sarà perso totalmente il tempo; ed ho fiducia in Dio e nella santissima Vergine che ne riceverà onore: e se mai potessi io in queste parti aver l'onore di servirla, mi favorisca de' suoi comandi, che vedrà che sono e sarò sempre, ec.
XLI.
Benedetto Bresciani al sig, N. N.
Nell'amichevole contesa nata fra cotesti cavalieri intorno alla pittura ed alla scultura, mi fa ricordare VS. ill. l'antica e difficultosa quistione, mossa tant'altre volte nelle conversazioni private e nelle pubbliche accademie, per decidere sul primato fra queste due nobili arti. Son divise già le fazioni, e si va sempre accrescendo il numero de' partigiani: produconsi ragioni di maggioranza, testimonianze d'antichità, ed argomenti di maggior eccellenza, ora a pro della pittura, ed ora a favore della scultura. Di tanti ingegnosi contrasti sarei io volentieri uno delli spettatori, mantenendomi neutrale, se VS. ill. non mi comandasse il manifestare a lei ed a cotesti altri signori il mio genio, e le ragioni che tirare mi potrebbono più all'una parte che all'altra. Non ho conoscimento tale dell'ultime perfezioni di esse arti, onde io possa sicuramente darne giudizio; e fuor che il genio solo, ed una certa inclinazione al fondamento dell'una e dell'altra, che è il disegno, in cui mi sono per brevissimo tempo non esercitato, ma trattenuto, altra cosa in me non ritrovo che mi renda animoso a parlarne.
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Dio Vergine Bresciani
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