Diodoro di Sicilia nel quarto della sua Libreria storica vuole che quest'arte nascesse nell'Etiopia, onde l'appresero i più vecchi Egiziani; e fino lo stesso Ercole o formò esso le statue, o ne insegnò l'arte, come accenna il sopraccitato Macrobio nello stesso luogo. L'antiche famosissime statue che ad Armodio e ad Aristogitone fabbricarono i Greci in Atene, per avere essi liberata la patria da' tiranni che se n'erano impadroniti, sono un contrassegno dell'antichità di quest'arte nella Grecia, che divenutane perfetta maestra, insegnolla a Roma, che ne accrebbe la perfezione colle statue equestri, come racconta Plinio, e col rappresentare nelle figure ogni positura di corpo, ogni scorcio ed ogni movimento di membra, onde poi ne presero il modello tanti illustri artefici ne' secoli inferiori sino ai nostri tempi, ne' quali pure si vede in quanto pregio sia ella salita.
L'origine della pittura non è forse meno antica di quella della scultura, ancorchè egualmente incerta ed oscura. Non fia bene allontanarsi da Plinio, diligentissimo investigatore dell'antichità di quest'arte nel libro trentesimo quinto della sua Storia naturale. Egli, che aveva letta la maggior parte de' Greci che ne conservano le memorie, vien raccontando che i Greci medesimi, pretendendo esserne i primi maestri, ne attribuiscono l'invenzione a Pirro cognato di Dedalo, come fu opinione d'Aristotile; ma che gli Egiziani dicono d'avere avuto fra loro de' pittori seimila anni prima de' Greci, e vogliono che Gige di Lidia ne fosse egli appresso di loro il primo inventore.
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