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      Dopo poi, tra che uscii di Roma e m'astrassi dalla pitturar si avvezzò a comprar da sè. Il signor Antonio Axer, per non mettere in apprensione il padrone con più volte farsi vedere e domandare de' prezzi, non ha fatto per ora altra scoperta, se non dell'esistenza e qualità di essi, e dice che sono molto belli, con figure in tutti. Il sig. Ab. Mellini non sa che il sig. Antonio gli abbia visti, perchè è andato col procurator della casa suo confidente. Se VS. ill. vuole che si avanzi a trattare, faccia lei. Vero è che la pittura è cosa gelosa, e quando si tratta e ritratta, si scrive e si riscrive, di rado riesce, perchè o si confermano nell'altezza de' prezzi, o crescono; che così non segue alla prima con il danaro alla mano. Basta, adesso ella sa dove stanno. Ogni amico suo la potrà servire chi con più e chi con men vantaggio; e le fo umilissima riverenza. Roma, 17 maggio, 1704.
     
     
      XLVIII.
      Ranieri del Pace(65) al signor Antonio Domenico Gabbiani.
     
      Quel debito così grande che professo al di lei gran merito, mi spinge ad incomodare la sua gran gentilezza nell'occasione del prossimo s. Natale, in cui non manco di bramarle dal sig. Iddio quel cumulo di contentezze, a misura di quella bontà di cui fa pompa nella di lei distintissima persona. Si compiaccia dunque VS., giacchè la sorte mi vieta potere personalmente porgerle gli atti del mio più ossequioso rispetto, di ricevere questo foglio per contrassegno di quelle obbligazioni che sempre eternamente le professerò. Le avviso ancora come quassù vado studiando le cose del Baroccio, che ce n'è in gran copia, ed al mio ritorno spero che avrò la fortuna di fargliele passare sotto i suoi purgatissimi occhi.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





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