Lo stesso farò di que' disegni che mi usciranno dalla penna, e dal pennello ombreggiati. Dopo molte conferenze fatte tra il signor Zannetti e me sopra il disegnetto Etrusco, ambi d'accordo abbiam considerata impossibile l'operazione a farsi con tanta varietà di tinte e colori. Il dispiacere dell'accennato è sommamente grande, mentre al par di me vorrebb'egli aver avuto la sorte d'ubbidirla e servirla.
Scusi l'incomodo e 'l tedio che le apporto, e la prego a considerarmi qual pieno di riverenza mi rassegno, ec. Venezia, 4 giugno, 1723.
LVII.
Baruffaldi al sig. P. Fr. Pellegrino Antonio Orlandi.
Egli è vero che io ho lo scritto di Carlo Brisighella sopra le pitture delle chiese di Ferrara: ma essendochè il buon uomo era senza lettere, la cosa è alquanto nuda e disadorna, ed ha necessità d'esser messa in buon ordine, il che medito io di fare, se, come spero, sarò al mondo. Aggiungasi, che d'allora in qua che egli scrisse, molte cose si sono mutate, e specialmente la cattedrale, che de' quadri antichi ne tiene pochi, ed i moderni non ancora sono fatti; e trattandosi della cattedrale, che è la prima chiesa, necessariamente conviene aspettare. Sicchè voi intendete la cosa come sta; ed io medito d'aggiugnervi le pitture delle ville, che già in gran parte ho raccolte nella mia villeggiatura, avendo trovate bellissime cose specialmente del Garofalo(81) e del Bononi(82), non meno che di Scarsella(83). Quando avrò ridotta l'opera in buono stato, e perfezionata alla meglio, se Pomarelli la vorrà stampare, gliela darò: se no, la manderò a voi, che ne facciate quello che vi piacerà.
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