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      Ciò avrebbe altresì molto arricchito il quadro; e le figure ridotte più piccole avrebbero meglio accompagnato quelle del Bruto. Questo ultimo è nobile, ma vi sono degli errori nel dare il giro al corpo di Bruto, nel medesimo tempo che il suo paggio, che dorme, è ben eseguito, benchè l'attitudine sia molto difficile. Lo spettro, invece d'esser più grande per imprimer terrore, è molto più piccolo che l'altre figure; ed egli è certissimo che le tende de' soldati e lo steccato del campo nell'oscurità (comechè era sul primo sonno) avrebbero molto più fatto risaltare il lume della lampana nella tenda; perchè non è necessario essere molto instruito per sapere che la delicatezza della pittura consiste in queste sorte d'opposizioni; oltre che spesso un piccol tratto, come questo, fa spiccare l'erudizione del pittore, esprimendo la maniera dell'accamparsi o del fortificarsi degli antichi Romani. Voi mi crederete un po' troppo critico; ma ciò che io ho detto, è piuttosto per amicizia per il signor Redi, perchè nell'altre opere che farà, questi piccoli avvertimenti (soprattutto quando sono fondati come questo) non si debbono trascurare. Il signor Bomont non è più qui, essendo andato a Roma a finire i suoi studi. Ma io ho mostrato i miei quadri ad alcuni intendenti, a cui sono piaciuti, senza vedervi le cose che io avrei desiderato che fossero corrette. Io gli ho fatti vedere anche a S. M. che non se n'intende troppo, ma vi era presente un Venezino, che ha accennato per l'appunto questi piccoli difetti che vi ho detto.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





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