Quando saran compiti i due nuovi tomi del Baldinucci, e che pregherò la sua gentilezza di mandarmeli, gratissime mi saranno le osservazioni del sig. Salvini(105) ed altri sopra le gemme antiche, che essendo manoscritte, le farò copiare, e ne farò poscia la restituzione fedele. Fui dal sig. Rotari per ubbidirla, e non lo ritrovai in casa, ma vi tornerò, e a piedi della presente sarà fatta consapevole di sua risposta. Resto, ec.
Essendo in Bellunese il signor Marco Ricci mi ha tolto il servirla nel farlo conoscere al sig. Adriano Patz, conforme mi ha comandato, ma restò egli molto del suo operare contento in vedendo 24 de' suoi quadretti, che io mi ritrovo di avere, e 200 de' suoi disegni.
Fui di nuovo, e parlai al signor Rotari per li tre intagli consaputi, che mi rispose che li farà volentieri al suo ritorno in Verona, che sarà alla fine del corrente mese, e che già le ha fatto ciò scrivere parimente per via del sig. Balestra(106). Venezia, 10 agosto, 1726.
LXXII.
Marco Ricci al sig. Cav. Gabburri.
Sopra il problema che VS. ill. si è benignamente compiaciuta d'accennarmi, per intendere qual sia la mia opinione, con pienissima rassegnazione le dirò non ci esser regola alcuna nè per il colorito, nè di prospettiva, che insegni precisamente il modo di rappresentare una vallata bassa, e che si conosca che vada all'ingiù, essendo cosa che sol nasce da un gusto del pittore, accompagnato da certa intelligenza nel saper ritrovare i partiti de' lumi e la degradazione negli oggetti. Ma ancora la cosa difficile si renderebbe ad essere intesa, a riguardo che, in qualunque eminenza o profondità andiamo, sempre siamo orizzontali, onde dipingendo una vallata che vada all'ingiù, quando siamo in altura, le cose ci vengono quasi in un planisferio, nè si sa discernere l'altezza del piano.
| |
Baldinucci Bellunese Marco Ricci Patz Rotari Verona Ricci
|