Io credo che facciano due libri(112), e che si vendano un poco cari; ma tuttavia se li desiderate, ve gli manderò subito che riceverò la vostra risposta. Vi è anche una quantità di altre stampe ricavate dal medesimo Vatò, il quale è stato ammirato da molti curiosi di questo paese. Questi è un pittore affatto straordinario, e che imita a maraviglia il naturale. I suoi soggetti sono tutti di fantasia; per esempio un quadro rappresenterà una conversazione d'allegria, un altro un ballo, un altro un paio di nozze, e così del resto. Queste stampe mi piaccion molto, ma per me son troppo care. Quanto a quelle della sacra del re non so se si potranno avere, stante che il re è quegli che ha fatta la spesa. Mio fratello mi ha pregato di portarvi i suoi rispetti. Egli è sempre molto occupato pel re e per monsù Crosat. Io vi saluto con tutto il cuore, ec. Parigi, 5 dicembre, 1729.
LXXIX.
Giampietro Zannetti(113) al sig. Ercole Lelli.
Dimmi, Ercolin, che fai, che più non veggiotiDa lungo tempo in qua? Dov'hai tu l'animo
Ora rivolto, e in qual parte lo studioDella nostr'arte! Io credo che non scortichi(114)
Più, per apprender notomia, cadaveri,
Che ne sai quanto a' dipintor richiedesi.
Cento altre cose soavi che abbisognano,
Senza le quali notomia non giovaci,
E questo è il vero, e il ver negar non debbesi;
E perchè ben lo sai senza che il predichi,
Quel non vorrai di che s'ha d'uopo omettere.
Giovine sei, nè tempo a farlo mancati;
Gli è ben poi ver che mille grazie rendereAl ciel tu dei, che in cor desire acceseti
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Vatò Crosat Zannetti Lelli Ercolin
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