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      Un talento massiccio, vasto, sublime, una lunga serie di studi gli avevan somministrato i mezzi. Li sforzi che fece per acquistare nuove cognizioni non furono minori delle felici disposizioni che egli avea ricevute nel nascere. Non si videro mai tanti differenti talenti uniti in una sola persona. Pittore, scultore, architetto, geometra, meccanico, poeta e musico, dava scambievolmente in tutti questi generi prove illustri della bontà del suo talento, onde divenne l'ammirazione del suo secolo. Egli solo era quegli che, non contento di sè medesimo, si stimava sempre lontano dalla perfezione della pittura. La sue continue riflessioni gliene facevan vedere tutta l'estensione; e persuaso che non poteva vincere le difficoltà se non con la fatica, nuovo Protogone(131), gli mancava piuttosto il tempo che la voglia di studiare. Giunto al colmo della più alta stima, quando i suoi quadri si compravano a peso d'oro, e che pareva che egli dovesse godere del frutto de' suoi studi, nell'età più avanzata osservava ancora la medesima regola di faticare che nella sua giovanezza. Chi l'avesse visto dipingere, avrebbe creduto che ei fosse uno scolare giovane, che, non essendo sicuro delle sue forze, s'andasse provando, prima d'arrischiarsi ad alzare il volo più alto.
      (132)Quando si metteva a dipingere, sempre tremava di paura. Spesso, dopo aver passato degli anni interi sopra una sola testa, e avervi consumato tutto il suo sapere, nuove e più perfette idee sopravvenendo alle prime, si disgustava di quel che aveva cominciato, e non si poteva risolvere a terminarla.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





Protogone