La più antica e intagliata a bulino da un antico artefice anonimo. Ell'è mal disegnata e peggio incisa; ma in essa vi si scorge più la maniera di Lionardo. Vi si legge sul davanti della tovaglia questa iscrizione che denota quel che si rappresenta nel quadro: Amen dica vobis, quia unus vestrum me traditurus est. Lionardo ha avuta disgrazia perchè ha dato sempre in intagliatori mediocri. Questa sua prima stampa è alta circa a 9 dita e larga 17.
La seconda è intagliata leggieri ad acquaforte, pur da un anonimo, ed è quasi della stessa grandezza della precedente.
La terza è intagliata all'acquaforte sotto la direzione di Pietro Soutman, discepolo del Rubens, e non ha altro pregio, se non che v'è un chiaroscuro ben inteso, perchè, quanto al disegno, non è nè pur sopportabile. Di più Soutman non ha fatto intagliare se non la parte di sopra del quadro, talchè l'altra parte (in cui sono i piedi delle figure) mancando, tutta la composizione perde la grazia. È necessario il dirlo perchè altri non giudicasse d'una così eccellente opera da una copia cotanto infedele. Ella è alta dieci dita, e 9 linee, larga 36 dita e 6 linee.
Finalmente il sig. conte di Caylus ha intagliato poco fa ad acquaforte il disegno di questo quadro, che è presso il re, contentandosi di darcene solamente il contorno, benchè l'originale sia ombrato con la fuliggine. Questa sua stampa è alta 8 dita, e larga 12.
Un Combattimento di quattro Cavalieri che contrastano una bandiera. Questa stampa, che è alta 17 dita, e 22 e 6 linee di larghezza, è una delle prime opere di Gherardo Edelinck.
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