Vi sarebbe egli il caso di comprare costì qualche pezzo prezioso, o di cammeo o di pietra intagliata di autor greco, e singolare ed insigne? Si assicuri che cosa più grata non mi potrebbe fare al mondo, che di far diligenza sopra questo, e farmi avere qualche bel pezzo, mentre io sono già disposto a pagarlo tutto ciò che vale; e per vederlo si studierebbe poscia il mezzo, talchè il venditore ne rimarrebbe quieto e contento, perchè non avrà se non a consegnarlo in mano del primo banchiere di Firenze. Ella che tanto opra, e che con fervida brama continuamente agisce per far piacere a' dilettanti, abbia in pensiere anche di contentare quello che con il maggior rispetto si protesta di essere. Venezia, 29 aprile, 1730.
LXXXVI.
Gio. Pietro Marietti al sig. Cav. Gabburri.
Già non mi sono usciti dalla mente gli obblighi che tengo verso di lei, e quando fossi per iscordarmene, il bel regalo del libro intitolato Il Parnasso della Pittura(167), di cui mi ha favorito, anni sono, per mezzo del comune amico il signor Zannetti da Venezia, me ne accrescerebbe la memoria, non che impedirebbe che me ne dimenticassi. Ora che ho pubblicato un opera nuova di Lionardo da Vinci, lor fiorentino, tratta da' suoi disegni originali superbissimi, posseduti da mio padre, prendo l'ardire di presentargliene un esemplare, pregandola di compatire della debolezza del dono, stante che stimerei fortuna farle palese, in altra occasione più favorevole la testimonianza del mio ossequio. Il breve discorso che va innanzi ai disegni, è opera mia, e se non sarò riuscito, ho procurato almeno, quanto m'hanno dato le forze, di rialzare i meriti di Lionardo, e di farlo comparire ai nostri Francesi per quel grand'uomo ch'egli è veramente, poichè fu il capo della restaurazione della moderna pittura; che se mi favorirà del suo parere, le ne avrò un obbligo infinito.
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