Io mi farei burlare, e potrei citare l'esempio di molti, che forse presentemente si pentono d'averne voluta fare l'esperienza. Ecco a quel che noi siamo ridotti, e a quel che ci ha condotto il cattivo gusto del secolo. I nostri vicini non ne sono esenti, anzi sembra che siano andati più là. Questa è come una peste generale. Io temo forte che questi contrattempi non vi facciano escir la voglia di dar alla luce il disegno di Giovanni da san Giovanni(172). Io confesso che ho dispiacere di non l'aver veduto, stante l'idea che mi è restata dell'originale perchè mi avrebbe rinfrescata la memoria d'una pittura che mi riempì talmente di ammirazione, quando io entrai per la prima volta in Firenze, che non mi è mai potuta più uscir di mente(173). È un gran danno che il merito d'un sì famoso pittore sia tanto ignoto. Per quello che riguarda me, io intendo con gran piacere che voi facciate presentemente intagliare ad acqua forte molte sue opere e altre d'Andrea del Sarto(174). Io le vedrò con tutta la sodisfazione possibile, e fin da ora accetto l'offerta che voi me ne fate. Se queste pitture sono dipinte al pubblico, io vi prego che voi mi notiate sotto ciascuna stampa, il luogo dove elle sono, che io vi avrò questa obbligazione di più. Voi vedete bene che io non ve lo domando se non per la mira che ho di schiarire la storia della pittura. Per questo voi mi avete fatto un piacere infinito a comunicarmi la notizia in ordine al Cartone della s. Anna di Lionardo da Vinci. Se io l'avessi avuta prima n'avrei fatto uso, ma verrà tempo, e io non mancherò di accennarlo a chi lo debbo.
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