Non ho conosciuto il sig. Bencini, se non per vederlo morire, e quel poco che l'ho conosciuto, mi ha fatto scoprire nella sua persona un uomo cotanto ripieno di buone qualità che io desidererei per mia quiete di non gli aver mai parlato. Vi sarà stato scritto senza dubbio la sua morte, che seguì lunedì passato, giorno quinto di questo mese, e vi sarà stato dato avviso per vostra consolazione ch'egli è morto con sentimenti d'una soda pietà, e con un'intera rassegnazione alla volontà di Dio. I patimenti gli avevan, per così dire, renduta la morte famigliare. Una nera etisia l'ha consumato a poco a poco, e in fine l'ha condotto al sepolcro. Dio gli abbia usata misericordia. Ricevendo le stampe, che voi avete avuto la bontà di mandarmi, ho ricevuto insieme la lettera da cui elle erano accompagnate, e purchè voi abbiate pazienza, io farò tutto il possibile per eseguire tutte le commissioni di cui m'incaricate. Avanti di rispondervi, contentatevi che frattanto io vi domandi quel che voi avete speso in dette stampe e libri, e nell'imballaggio, acciocchè io vi possa far rimborsare più presto che sarà possibile. Io ho trovato tutto in buon essere, e ho mandato al sig. Giorat quello che spettava a lui. Io averei creduto che la serie delle stampe di Stefano della Bella, che si vendono pubblicamente nella stamperia, di S. A. R. fosse qualcosa di più considerabile, benchè ella sia tuttavia; ma veggo che non vi è una certa regola. Il Granduca ha molti rami di Stefano della Bella, e tra gli altri alcuni che paiono nelle stampe acquerellati con l'inchiostro della China.
| |
Dio Stefano Bella Granduca Stefano Bella China
|