Cresciuto Cammillo, fu dalla madre messo alla studio delle lettere, ma avendo una forte inclinazione al disegno, ad esso si applicò con tutto lo spirito in guisa, che trascurava la letteratura. Onde fu consigliato a secondare il proprio genio, e coltivare quel talento che aveva ricevuto cotanto abbondantemente dalla natura, e darsi di proposito al disegnare; e così fece, con tal profitto che recò maraviglia a chi ne osservava i veloci suoi avanzamenti. Tra le tre belle arti si scelse la scultura, e si messe sotto la direzione di Giuseppe Rusnati, scultore allora de' primi di Milano che era stato a studiare a Roma, che lo tirò tanto avanti, che potè valersene a lavorare sopra l'opere che di mano in mano erano ad esso Rusnati commesse. Essendo poi il Rusconi pervenuto a un'età più matura di circa a 28 anni, volle venire a Roma per istudiare le cose antiche, e vedere ed apprendere ancora dalle sculture moderne, che in gran copia, e di grande eccellenza si ravvisano in questa metropoli dell'universo. Subito giunto qua si messe sotto Ercole Ferrata, scultore eccellente e di gran nome, che tosto fece concetto di questo giovane, di maniera che se ne servì per fargli modellare alcune mani, ricavandole dalle più belle statue dell'Algardi e del Bernino, de' quali modelli si voleva servire per suo studio; e questi riuscirono di tanta perfezione che da essi se ne formarono i gessi, i quali e pittori e scultori fecero a gara di avere per prevalersene all'occorrenze. Quindi è che venne il Rusconi a notizia di Carlo Maratta, che fece seco stretta amicizia, fondata sopra una reciproca stima che aveva l'uno dell'altro.
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