Io ho di questo autore la carta del Duomo di Argentina, che la reputo rara, e ne fo una grandissima stima. Ho ammirato la composizione del quadro di monsù de Troy(214), fatto per la repubblica di Genova, senza però capirne il soggetto. Ma non avendo una piena cognizione del merito di questo pittore, averei caro di sapere se il quadro corrisponde alla stampa, e chi di loro sia migliore. Questo professore passò di qua molti anni sono, e molte volte ci trovammo insieme. Egli allora aveva del fuoco assai, ma nella correzione poi non mi pareva troppo felice. In questo tempo averà fatto un grande studio, e non dubito punto che ora non sia un gran valentuomo. Ma sopra tutto non posso esprimere il piacere che mi hanno dato gl'intagli del sempre lodatissimo signor conte di Caylus, nel vedere nei tanti diversi autori conservato a maraviglia il proprio carattere di ciascheduno, passando talora da un estremo all'altro; come, per esempio, da Raffaello al Guercino, dai Caracci a Mr. la Fage, da Vattò a Baldassar Peruzzi, dal Bandinelli al Parmigianino, da Guido a Rembrant, e simili, tra i quali non è il minimo rapporto, e sono tra di loro di maniere totalmente diverse. Il bellissimo paesino intagliato da voi è una vera gioia, ed io non avendo altro di vostra mano che questa carta e il ritratto del signor abate di Crozat, le conserverò con tutta la stima e con tutto l'amore. Che bella cosa son mai quei paesi del Guercino! Che fiera imitazione della donna coll'intaglio! Ma e che dirò io mai di quelli dei Caracci?
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