Ora io so benissimo che in me non si ritrova veruna di queste prerogative; pur non ostante mi sono indotto a mandarvi la mia effigie perchè, se io son manchevole di ogni pregio, almeno averò quello di essere veneratore del vostro merito; e se non altro standovi appresso in questa guisa (giacchè non mi è permesso altrimenti) posso sperare più facilmente di risvegliare in voi la memoria di me, vostro vero servitore, onde più sovente mi venga l'onore dei vostri riveriti comandi. Inoltre, poichè non merita veruna stima la persona rappresentata, potrete almeno avere occasione di ammirare il lavoro. Ella è opera del raro ingegno del signor Lorenzo Veber, nato in Firenze, di padre tedesco, che già era ufiziale nella guardia delle Corazze di S. A. R., siccome lo è nella stessa carica del padre un altro suo fratello che ancor esso si porta assai bene. Questi sono nipoti di sorella del signor dottor Biscioni, e il sig. Lorenzo sopraddetto è un uomo di un merito distinto. Egli ha la sopravvivenza nell'impiego del celebre signor Massimiliano Soldani per gli conj delle monete di questa zecca, i quali già da molti anni vengono fatti da lui. Lavora mirabilmente in acciaio di bassorilievo, frutte e cartellami, e sopra tutto è degno di una stima distinta per copiare in acciaio in piccolo rilievo gl'intagli antichi. Io ho di sua mano la famosa testa di Augusto in forma di Ercole, che è nel museo di casa Strozzi in Roma in acqua marina. Il detto Lorenzo Veber l'ha fatto in bassorilievo della stessa grandezza, che si scambia dall'originale, tanto è somigliante e ben fatto; con questa aggiunta di più che il Veber l'ha fatto in acciaio, che ha in sè tanta maggior difficultà quale è quella del lavorare su questo metallo.
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