Io cerco, per quanto posso, di persuadere il conte di Caylus a mandarvi il suo ritratto, ma per anco non mi è riuscito di persuaderlo. Del mio non son molto curioso, ma voi mi fate troppo onore a chiedermelo, onde non potrò difendermene; e M. Coypel si è incaricato di farmelo subito che si sarà sbrigato d'altre occupazioni. Vi presento a nome di mio padre una serie d'alcune stampe che egli tempo fa intagliò, tra le quali molte sono di sua invenzione. Vi ho aggiunto un fregio che io adesso ho fatto intagliare da un giovane, che si chiama M. le Bas, che ha un gran talento, e farà una gran riuscita se seguiterà così. Sarebbe egli possibile avere un paese del Guercino intagliato da Benedetto Luti? Io ho l'onore d'essere, ec. Parigi, 1 dicembre, 1732.
CV.
N. N. al sig. Cav. Gabburri.
Alcuni giorni sono ricevei la cassa de' libri e delle stampe che voi avete avuto la bontà d'inviarmi. Ella m'è giunta ben condizionata, e vi ho trovato tutto secondo la vostra nota. Io non mi metterò ora qui a farvi i miei ringraziamenti, nè a dirvi il mio sentimento, come voi me ne richiedete, sopra tutte queste cose che ho ricevuto, e che sono state tutte di mio gusto. Ci vorrebbe troppo tempo, e io ne ho poco di qui alla partenza del corriere. Per altro io vi debbo rispondere sopra un punto di maggiore importanza per voi, e sopra il quale voi mi dite di desiderare una pronta risposta. Vi sarà facile il giudicare da questo preambulo che io voglio parlare del quadro d'Andrea del Sarto, di cui voi mi avete mandato la misura nella vostra lettera, e del quale ultimamente ho ricevuto il disegno per mezzo del corriere.
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Caylus Coypel Bas Guercino Benedetto Luti Andrea Sarto
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