Raffaello dunque (e se l'abbia in pace il Bellori), dunque Raffaello avrà potuto seguitare in tal maniera Michelagnolo, senza trasportare in veruna sua operazione cosa alcuna del Bonarroti; e il non avervi cosa alcuna, o alcuna linea trasportato, non fa per questo che non lo abbia seguitato, e che in conseguenza, dall'aver veduto le sue opere, non abbia egli ingrandita e migliorata la sua maniera. Il signor Pietro Mariette nelle sue belle annotazioni sopra la Vita di Michelagnolo, scritta dal Condivi, al n. XXXI conferma quanto dico; poichè, dopo d'avere dimostrato molto verisimile che Raffaello studiasse sopra il mentovato cartone del Bonarroti, siegue a dire: C'est donc en vain, que le Bellori s'est efforcé de montrer que Raphael ne devoit rien a Michel-Ange. Il est vray que l'un et l'autre étoient nés deux hommes superieurs: mais Michel-Ange est venu le premier, et c'auroit, été une mauvaise vanité à Ruphael, dont il n'étoit pas capable, que de negliger d'étudier avec tout les autres jeunes peintres de son tems d'apres un ouvrage, qui, de l'aveu de tous, étoit superieur à tout ce, qui avoit encore paru.
Così usassero a' nostri tempi i professori d'oggidì, nè vilmente si dessero a seguir solamente le maniere di que' maestri, sotto la direzione de' quali s'istradarono nella professione, non più oltre cercando, ad onta e del loro talento e del loro naturale, e con tanto scapito sì della nobil professione, come di loro medesimi. Dovrebbero per l'una parte (ed oh quanto sarebbe egli desiderabile!
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