Argomento proprio della semplicità sua; imperciocchè, che ha che fare lo spartimento in fasce della gloria, o gli spicchi de' serafini, o gli splendori d'oro, con l'ingrandimento di maniera? Queste, a dirla giusta, mi paion cose sconnesse, e da fanciulli, e da lingua che chiami mamma e tata(242).
Può darsi benissimo ingrandimento di maniera con tutti gli spicchi e spartimenti e splendori, non consistendo in queste pure o piccole accidentalità, ma sì bene nel disegno, nel contorno delle figure, nella macchia, e nel tutto insieme d'un'opera, tanto più che il Vasari non disse altro, se non che apprendesse Raffaello da Michelagnolo l'ingrandimento del nudo; lo che poi, volendo o non volendo, è costretto a confessare il Bellori medesimo, dicendo nello stesso luogo: Colui che s'appoggia al parapetto sopra la porta, additando l'altare, è formato di maniera così grande nelle parti ignude che può contrastare e contendere con ogni figura di Michelagnolo. E qui pure, nel così dire, dà meno di gloria a Raffaello il Bellori, di quello che dia il Vasari a Raffaello; poichè con quelle parole può contrastare o contender con ogni figura a di Michelagnolo, il Bellori rende al più al più eguale Raffaello a Michelagnolo; laddove il Vasari con quelle altre parole: diede più maestà, il fa a Michelagnolo superiore.
Ecco dunque il frutto della vista dell'opere di Michelagnolo tanto in Firenze, che in Roma che nell'opere di Raffaello si ammira; ecco l'ingrandimento di sua maniera; ecco finalmente come Raffaello abbia seguitato Michelagnolo.
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