Spero nondimeno di vedere V. S. qui tra noi, e che la Fiandra, nostra carissima patria, risplenderà un giorno per le sue opere illustri; il che vorrei si adempisse avanti che io chiuda la luce de' miei giorni, per aprirle alle maraviglie della sua mano, la quale bacio carissimamente, pregando a V. S. da Dio lunga vita e felicità. Di Anversa, li 17 aprile, 1640.
CXXIV.
Niccolò Pussino al commendatore Carlo Antonio del Pozzo.
Confidandomi nell'ordinaria umanità, che V. S. illustriss. ha usato sempre verso di me, ho creduto essere dovere raccontarle il buon successo del mio viaggio, lo stato e 'l luogo dove mi trovo, affinchè un mio padrone, come lei, sappia dove comandarmi. Ho con sanità fatto il viaggio di Roma a Fontanablò, ove fui raccolto onoratissimamente nel palazzo da un gentiluomo per ciò ordinato dal sig. di Noyers(253), e trattato lo spazio di tre giorni splendidamente. Poi in una carrozza dal detto signore fui condotto a Parigi, dove, subito arrivato, feci rincontro al detto signore di Noyers, il quale umanamente mi abbracciò, testificando l'allegrezza del mio arrivo. La sera fui condotto per ordine suo nel luogo ch'egli aveva determinato per la mia dimora. Egli è un palazzetto, che bisogna dir così, in mezzo del giardino delle Tuilleries. Contiene nove stanze in tre piani, senza gli appartamenti da basso separati, cioè una cucina, luogo del guardiano, una stalla, un luogo da rinchiudere il verno i gelsomini, con tre altri luoghi comodi per molte cose necessarie. V'è di più un bello e gran giardino pieno di alberi a frutto, e diversissimi fiori ed erbe, con tre fontanelle, ed un pozzo, oltre un bel cortile, dove sono altri alberi fruttiferi.
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