Ho le vedute che scoprono da tutte le parti; e credo, l'estate sia un paradiso. Entrando in questo luogo trovai tutto il piano di mezzo accomodato, e mobiliato nobilmente, con tutte le provvisioni di cose necessario fino alle legna, ed una botte di buon vino vecchio di due anni; e lo spazio di tre giorni fui ben trattato alle spese del re con li miei amici. Il dì seguente fui condotto dal detto sig. Noyers all'eminentissimo(254), il quale con una benignità straordinaria mi abbracciò, e pigliandomi per la mano mostrò di aver gran gusto di vedermi. Di là a tre giorni fui menato a s. Germano, affinchè il signore di Noyers mi appresentasse al re, ma trovandosi indisposto, la mattina seguente fui introdotto dal signore le Grand, favorito del re, che come benigno principe ed umanissimo, si degnò di accarezzarmi, e stette una mezz'ora a domandarmi di molte cose; e voltandosi verso li suoi cortigiani, disse: Voilà Vouet bien atrapè. Dopo egli stesso mi ordinò di fare li quadri grandi delle sue cappelle di Fontanablò e s. Germano. Tornato che fui a casa mia, mi furono portati in una bella borsa di velluto turchino due mila scudi in oro della stampa nuova, mille scudi per le mie gages, e mille per il viaggio, oltre tutte le spese. È vero che li quattrini sono in questo paese molto necessari, perchè ogni cosa vi è caro straordinariamente. Adesso fo li pensieri di molte opere, che s'hanno da fare, e credo che si metterà mano a qualche opera di tappezzeria. Delle prime che io metterò in luce, ardirò di mandargliene qualche cosa, non altrimenti che per tributo della mia servitù che le devo; e subito che le balle nostre saranno arrivate, spero bene compartire il tempo in maniera, che una parte l'impiegherò al servigio del signor cavaliere suo fratello.
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Noyers Grand Voilà Vouet Fontanablò
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