Scusi VS. ill., poichè, l'affetto mi fa divenir medico. Si compiaccia intanto VS. ill., che col più vivo sentimento del cuore in queste sante feste le preghi da sua divina maestà il colmo di tutte le felicità, e con profondissima riverenza resto. Roma.... 1676.
CXXVI.
Filippo Baldinucci al signor Marchese Senator Vncenzio Capponi, luogotenente del Granduca nell'accademia del disegno.
L'alta e nobilissima mente di V. S. ill., che, non contenta di comprendere in sè quanto di bello e di vago sanno in questo nostro secolo dispensare l'umane lettere, si è fatta così parziale delle belle arti, che ha potuto, in carica di luogotenente per il serenissimo granduca nella nostra accademia del disegno, col suo patrocinio fare alle medesime godere per lungo corso anni felici; per mostrar (cred'io) quanto possa la benigna volontà d'un animo grande, per risvegliare altrui a più nobili idee, o per accendere chi che sia all'acquisto delle virtù, non ha sdegnato sovente l'inchinar sè stessa verso gl'ingegni manco eruditi; che però si è contentata talvolta portarsi alla mia casa per sentire parte di quel poco, che per gloria maggiore dell'arte di pittura, scultura e architettura ha potuto fin qui partorire la mia povera penna, e di trattenersi alquanto con me in discorsi appropriati a tali facultà; ma, quel ch'è più (tanto ha potuto in lei la compassione alle mie debolezze) ha voluto che io le ponga in carta li miei sentimenti intorno ad alcune questioni toccanti la materia della pittura, le quali, quantunque non vadano attorno nei volumi delli scrittori, non è per questo che non meritino d'esser proposte e trattate, per esser poi da ogn'altro, fuori che da me, decise e terminate.
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Baldinucci Marchese Senator Vncenzio Capponi Granduca
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