È gran curiosità fra gli amatori della pittura d'investigare se vi sia regola certa per conoscere se una pittura sia copia o originale, e dandosi caso che tal regola vi fusse, quale ella sarebbe.
Per rispondere al quesito, prima è necessario che noi veniamo a dar qualche notizia delle universali e particolari difficultà che s'incontrano da' periti nel voler distinguere le copie dalli originali; dalla spiegazione delle quali difficultà depende in gran parte la cognizione, se vi sia la tanto desiderata regola. Primieramente bisogna supporre che da copie a copie è gran differenza, perchè infiniti sono stati quei maestri che hanno fatto copiar l'opere loro ai giovani per istudio, e poi essi medesimi ne hanno ritocche alcune parti, le quali talvolta all'occhio di chi intende si fanno conoscere per ben fatte, onde se il rimanente sarà condotto in modo sopportabile egli resterà in gran dubbio. Antonio Maria Panico assai pitture diede fuori ritocche dal Caracci suo maestro. Innocenzio Taccone(266) non solo copiò bene l'opere del maestro, ma fece assai quadri col disegno di lui, che ritocchi dal medesimo mandò fuori. Della scuola di Guido Reni uscirono molti quadri ripassati alquanto dal suo pennello, i quali con doppio inganno, e della persona di lui, e di coloro che ne furono compratori, furon venduti per di tutta sua mano.
In quello che io chiamo il secol d'oro della pittura, i tanto rinomati Bassani se ne vivevano in quella lor villa dipingendo bellissimi quadri, e quelli stessi facevan copiare e ricopiare a' loro bravissimi giovani, poi davan loro alcuni tocchi con lor pennelli, e mandavangli a vendere alle fiere; onde non è gran fatto che un ottimo artefice de' nostri tempi, che ha veduto quasi il più bello d'Europa, affermi che di quadri tenuti di mano de' Bassani, e storie replicate è pieno il mondo.
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