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      È un danno che questo volume non si trovi più intero. Vi si sarebbe potuto imparar a conoscer le maniere che non si conoscessero, e ci saremmo confermati nella certezza delle maniere cognite, non si potendo far senza il paragone, onde questo volume sarebbe una perpetua scuola di critica. Comunque sia, si dice che questo volume fu portato in Francia nel secolo precedente, e cadde nelle mani d'un rivenditore, che, non badando se non al suo interesse, lo sciolse per vendere i disegni al minuto, e con più vantaggio. Ne son restati molti presso il re, e nel copioso gabinetto del sig. Crozat.
      Altri dicono, ed è più credibile, che i disegni raccolti dal Vasari, siano passati nella raccolta de' Granduchi Medicei.
      (160) La raccolta de' disegni del re consiste in 5593 disegni, tra' quali ve ne sono di prima classe. La più gran parte provengono dal sig. Iabac, celebre dilettante, che li vendè al re. Ve ne sono anche di quelli che erano del sig. de la Noue. Il numero non è grande, ma è compensato dall'eccellenza di tutti, e vi si conosce il buon gusto di questo dilettante. Se n'ha l'obbligo al sig. Coypel, primo pittore del re, e custode de' suoi disegni, d'averli ravvivati. Per l'avanti questa porzione di disegni era quasi interamente abbandonata. Egli gli cavò da una confusione, e gli fece aggiustare con tutta la proprietà che si meritavano. A lui ancora si ha l'obbligo dell'acquisto di presso a 200, di cui fu accresciuta la raccolta del re quando fu venduto alla spezzata il gabinetto del signor di Montarsì nel 1712. Essendo poi morto il sig. le Brun il re acquistò tutti i suoi disegni che erano in gran numero.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





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